Tutti, sia gli automobilisti che i semplici trasportati, sanno cosa sono i guardrail, le barriere di dura lamiera collocate ai margini della strada che hanno il compito di proteggere le vetture dalle sbandate, da un’eventuale caduta in fossi o burroni o per frenare la folle corsa del veicolo che viaggia senza controllo da parte del guidatore.
In realtà queste barriere, che dovrebbero salvarci la vita in caso di incidente, non sono poi così sicure e anzi l’associazione degli amici della Polizia stradale (Asaps) ha segnalato l’estrema pericolosità di tali sistemi di protezione, invitando, o meglio esortando le autorità preposte, a verificarne l’adeguatezza e il loro stato che risulta essere pessimo nella maggior parte dei casi riscontrati.
Secondo l’Asaps i guardrail versano in condizioni disastrose ed è per questo motivo che è estremamente pericoloso andarci a sbattere durante un incidente in auto. Ma ancora peggiore è la situazione per i motociclisti e i ciclisti che, in caso di sbandate o urti, rischiano di lanciarsi contro delle vere lame, con conseguenze irreparabili. Si parla di rischio mortale quindi, per chi sfortunatamente vi entra in contatto sbattendoci sopra.
Nonostante le rilevazioni effettuate non c’è modo di obbligare l’Anas a sostituire o migliorare le barriere di (paradossale) protezione, anche se palesemente inutili, vecchie o pericolose e questo perché non esiste una legge che impone di fare questo.
A sostegno della tesi dell’Asaps vi sono i dati riportati dai carabinieri e dalla polizia stradale che attestano come, a gennaio e febbraio del 2011 su un numero di 150 incidenti stradali che hanno provocato la morte di chi è stato coinvolto, il 47% dei decessi è stato provocato proprio dall’impatto contro il guardail.
I numeri parlano chiaro e chi di dovere avrebbe il compito di intervenire per frenare questa spirale di morte prevedibile. Quante vittime dovranno ancora venire sacrificate?