Dopo mesi di voci e preparativi, lo scorporo del settore auto dal resto del gruppo Fiat è finalmente realtà. Una nuova e interessante missione, l'indipendenza e l'inizio di un nuovo cammino commerciale, da compiere con l'alleata americana Chrysler.
Il divorzio dai trattori, come ha tenuto a sottolineare l'ad Marchionne, pone la Fiat nelle condizioni di decidere autonomamente quali strade percorrere, e sopratutto, con chi percorrerle.
Il piano prevede una politica aziendale diversa da quella adottata finora, vale a dire, più fatti e meno chiacchiere, basandosi in sostanza sul modello vigente negli States.
Certo, la crisi ha il suo peso, non ci sono spiragli di ripresa imminente e i rischi non sono pochi. Tuttavia, non bisogna perdere di vista gli obiettivi prefissi e attuare quantomeno un piano a medio termine per la collocazione dei modelli prodotti.
Intanto, in Europa, lo scontro si fa sempre più acceso, l'Alfa ha ripreso lo scettro di brend forte, ma le quote di mercato restano tutte da conquistare. Tutto pesa sull'innovazione tecnologica, nuove soluzioni da applicare sui cosiddetti modelli non top, che dovranno essere commercializzati sopratutto nei paesi emergenti.
Insomma, i lavori sono ancora in corso, una semina ricca di nuove idee ed è attesa una raccolta di successi per lo storico marchio torinese.