Diversi sondaggi, hanno portato alla luce che, purtroppo, si inizia a bere sempre in età più precoce. Come il fumo, anche l'alcol è una brutta piaga: due distrazioni tra le più pericolose e causa di incidenti mortali, o meglio, vere e proprie stragi.
Tuttavia, è allo stesso tempo risaputo, che ognuno di noi, reagisce in modo diverso ai sintomi di mal essere provocati da queste piaghe.
Ma è l'alcol, il protagonista di questo articolo: nella sola giornata di ieri, due episodi hanno segnato quella che doveva essere una festa e un momento di ritrovo per tutti. Ferragosto è insieme l'apice e il giro di boa della stagione estiva, quasi l'anticamera dell'autunno, considerato il clima.
Ma andiamo con ordine: il primo episodio, avvenuto in un paesino del Sulcis, è uno di quelli mirati a creare un rimorso verso chi, in quel momento, stava svolgendo un regolare servizio di prevenzione e sicurezza stradale.
Al protagonista, fermato dalle forze dell'ordine, è stato effettuato il test dell'etilometro, il quale ha rilevato un tasso di 1,70 g/l, ben oltre i limiti consentiti e lontano anni luce dalla "tolleranza zero".
Non essendo in grado di reggersi in piedi, è stato necessario chiamare un familiare per accompagnarlo a casa, poichè, come prevede la nuova normativa, in questi casi c'è il ritiro della patente e il conseguente sequestro del veicolo.
Nessuno, però, poteva prevedere un gesto estremo come quello compiuto e scoperto dal genitore. 24 anni e un intera vita davanti, non un biglietto o alcun sentore per le intenzioni di farla finita dopo qualche bicchiere di troppo e un test non superato.
Ironia della sorte, è toccato agli stessi carabinieri che lo avevano fermato, l'onere dei rilievi di legge e l'invio del rapporto al magistrato, il quale ha disposto la rimozione.
L'altro episodio, verificatosi a Cagliari, smentisce quella che nella maggior parte dei casi, è la reazione tipo del pirata della strada, in preda ai fumi dell'alcol: infatti, non solo ha prestato i primi soccorsi alla sventurata famigliola, ma ha anche provveduto a chiamare l'ambulanza e i vigili per quella che potrebbe definirsi un autodenuncia
A questo punto, è doverosa una riflessione: i giovani d'oggi, coloro che dovranno reggere le sorti future e magari migliorare il mondo, non dimostrano di avere la forza per migliorare sè stessi e affrontare le difficoltà che la vita presenta.
Per cosa si uccide, e, in alcuni casi, per cosa ci si uccide: solitamente per delusioni d'amore, per essere stati bocciati a scuola, aver perso il lavoro... ma non per un ubriacatura di gioventù e qualche punto sottratto dalla patente.
C'è tempo per ogni cosa, e ogni cosa ha il suo tempo. Ubriacarsi, fumare, schiacciare il pedale dell'acceleratore più del dovuto, beccarsi una multa: sono come mali di stagione, emozioni che si provano per un pò d'adrenalina, ma che non si devono ripetere.
Quando si capisce che fanno male, si deve smettere, e se possibile, crescere e andare avanti. In particolar modo, bisogna evitare di mettersi alla guida in questi stati d'animo, creando situazioni di pericolo per se stessi e gli altri.