La nomèa delle assicurazioni è ben nota a tutti, e quando arriva il momento della scadenza la botta è sempre forte da sopportare. Centinaia di euro che spariscono dal portafogli e rimpinguano le casse di queste agenzie, il cui compito è quello di tutelare il cliente e dargli un servizio adeguato in caso di sinistro.
Tuttavia, alcuni di questi clienti, per recuperare una parte dei soldi spesi, si inventano la qualunque, rischiando più di quanto valga la pena. In sostanza, si comportano assai peggio di chi pensano li stia spremendo e finiscono per passare dal torto alla ragione.
E' ciò che ha fatto una banda ben organizzata, con base in Ogliastra, la quale ha messo in scena sinistri e furti fasulli (alcuni documenti trovati risultano datati a dicembre 2010, quindi programmati), con la compiacenza di operatori del settore, sparsi tra assicuratori, carrozzieri e, per non farsi mancare niente, persino un consigliere provinciale.
Già nel 2004, con un indagine aperta dall'allora sostituto procuratore di Nuoro, c'erano sospetti riguardo il raggiro, che poi avrebbe preso quota fino a raggiungere le dimensioni attuali, dacchè la competenza è passata a Lanusei.
Dal blitz compiuto il 15 novembre, in cui polizia stradale e carabinieri hanno setacciato Ilbono e Lanusei, sedi delle due agenzie coinvolte e delle attività complici, sono emersi dati molto interessanti che hanno portato all'iscrizione di ben 70 persone nel registro degli indagati.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa, estorsione, simulazione di reato, falsa testimonianza e false fatturazioni; queste le ipotesi di reato, cui dovrà rispondere sopratutto un terzo degli indagati. I due assicuratori sarebbero gli attori principali, co-protagonisti i titolari delle officine e le comparse gli operai e altre figure non meno precisate.