La crociata contro le minicar è ormai lanciata a passo di guerra, e la psicosi che le vede come trappole senza scampo, ha raggiunto livelli preoccupanti per i costruttori di queste vetturette.
La Procura di Roma, ha ingfatti aperto un fascicolo per indagare sull'effettiva idoneità alla circolazione dei cosiddetti quadricicli a motore, in seguito all'incidente che ha causato la morte di due adolescenti.
Carrozzeria in vetroresina, nella maggior parte dei casi, strutture portanti non all'altezza dei crash-test cui vengono sottoposte, ma sopratutto, scarse dotazioni di sicurezza.
Fin troppo scarse, considerato il prezzo, superiore a quello di una Fiat Panda o una 500. Purtroppo, la conta delle vittime è sempre più alta, e salirà ancora se non saranno prese misure adeguate.
Secondo gli stessi funzionari, la mancanza di dispositivi come l'abs o gli airbag, dovrebbe pregiudicare l'omologazione di queste vetturette, poichè di vitale importanza per la sicurezza a bordo.
Inoltre, l'Italia applica la normativa Cee attualmente in vigore, ma senza proporre alternative per migliorarla e renderla più costruttiva e al passo coi tempi.
Allo stesso modo, il miglioramento e la conseguente adozioni di tali strumenti, porterebbe paradossalmente all'estinzione delle minicar.
Come se non bastasse, bisogna tener conto del fattore elaborazione; in questo modo, il limite di 45 km/h va a farsi benedire e le croci lungo le strade italiane sostituiranno il guard rail, laddove fosse assente.