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Il caro benzina

12 ago 2013 - 09:22

Come annunciato dalle previsioni di dicembre questo 2011 ci ha portato a superare la quota € 1.568 per l’acquisto di un litro di benzina, record negativo raggiunto già tre anni fa, mentre il gasolio giunge a quota € 1.445 per litro. Il prezzo è in continua ascesa ed ogni volta le cause sono diverse. 

Figisc  (il sindacato dei gestori) ritiene che i vari rincari del carburante non siano elevati rispetto al prezzo al barile del petrolio e che la crescita dovrebbe essere superiore di altri 1.6 euro-cent a litro circa. 

L’associazione dei consumatori ha rilevato che negli ultimi tre mesi il pieno ad una autovettura è salito di sette euro. Nonostante i  buoni propositi mostrati nell’anno precedente dai vari incontri le soluzioni però tardano ad arrivare, mentre i portafogli degli italiani continuano a svuotarsi. 

Le possibili soluzioni prese in considerazione sono sempre le stesse, ossia ridurre l’Accisa e congelare l’Iva. La prima imposta ce la portiamo dietro da oltre cinquant’anni per saldare i debiti della guerra (ormai estinti), dei vari terremoti (Belice, Friuli, Irpinia), delle alluvioni (Firenze), delle missioni di pace (Bonsai e Libano), per concludere poi con il rinnovo del contratto autoferrotranviario. La seconda imposta, invece (l’Accisa), sembra darci il colpo di grazia finale, poichè anche su di essa si calcola il valore da pagare dell’IVA quindi una tassa sulla tassa.

Ecco in percentuale da cosa è composto il prezzo del carburante che ci arriva alla pompa:

  • Il Platts, cioè il prezzo internazionale del carburante: è il luogo in cui si incontrano domanda ed offerta e mette in mostra il costo della materia prima. Vale circa il 35% del totale.
  • Il margine lordo dell’industria petrolifera: vale circa il 10% del totale.
  • La tassazione, comprendente Iva ed Accise: vale circa il 55% del totale. 

Il nostro non è l’unico paese Europeo a vivere l’impennata dei prezzi del carburante. Anche la Spagna condivide con noi questo enorme problema anche se, a differenza di ciò che accade nella nostra Italia, essa ha introdotto dal 7 marzo nuove limitazioni atte a diminuire il consumo della benzina, supportate anche da diversi siti web e giornali specializzati. Tra le misure individuate e imposte vi è la riduzione dei limiti di velocità sulle autostrade a 110 chilometri orari (il precedente limite era stato fissato a 120 km all’ora), con tale misura le autorità di Madrid pensano di poter ridurre del 15% il consumo di benzina e dell’11% quello del gasolio. Inoltre sono state previste misure volte a ridurre del 5% le tariffe ferroviarie di breve e corto raggio.

 Grazie quindi a queste limitazioni è possibile percorrere un numero superiore di Km spendendo la stessa cifra e poi con l’ausilio dei mezzi pubblici viene a crearsi una riduzione delle immissioni.

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