Il catastrofico terremoto con il seguente tsunami (e i disastri che la centrale nucleare nucleare ha provocato e che ancora sta provocando) che ha investito di recente il Giappone ha provocato danni ingenti non quantificabili i più importanti dei quali riguardano le persone e le abitazioni e i suoi effetti si ripercuotono anche nel mercato dell’automobile. Come conseguenza, a causa della difficoltà a reperire, nei paesi nipponici, mezzi produttivi, componenti meccanici ed elettrici e parti costitutive, si rileverà l’ormai immediata impennata dei prezzi delle auto nuove.
Questo periodo, quindi, non risulta essere il più indicato per chi ha deciso di acquistare una nuova vettura (ad esempio della Toyota, Honda o Nissan) che si troverà a dover scegliere (soprattutto nel caso voglia acquistare un modello molto richiesto nel mercato), nelle concessionarie, tra modelli di auto ai quali non potranno essere applicati sconti sui prezzi di listino (una volta che le scorte di auto a prezzi speciali saranno esaurite)e meno che mai potrà trovare offerte speciali appetibili. Da ciò è facile dedurre che le autovetture a basso chilometraggio ed aziendali manterranno il proprio valore di mercato per un periodo assai più lungo.
Gli esperti analisti affermano poi che, le più grandi case produttive, non dovranno preoccuparsi di affrontare solo la chiusura delle fabbriche ma dovranno fare i conti anche con i fornitori e produttori delle parti costitutive e di ricambio i quali, a loro volta, dovranno fronteggiare le difficoltà subite nel loro settore specifico. La ripresa non sarà facile, ma per ora le aziende dichiarano ottimisticamente che sino a fine aprile potranno stare tranquilli, poiché le scorte in magazzino sono sufficienti per coprire la richiesta del mercato.
Augurandoci che il Giappone superi presto i gravi problemi che l’hanno colpita ultimamente, non si può fare a meno di riflettere sul dopo terremoto che vedrà questa nazione, martoriata da problemi gravissimi, dover pure accollarsi i costi moltiplicati della ripresa economica, tra i quali spiccano quelli legati all’industria automobilistica. Siamo certi però che il Giappone ce la farà a risollevarsi e, così come la Fenice, rinascerà dalle sue ceneri.