La notizia appare ai nostri occhi scioccante ma è reale: chi entro il 30 settembre si sottoporrà a sterilizzazione (che siano uomo o donna), potrà partecipare alla straordinaria estrazione del concorso dedicato a tale evento ed avrà la possibilità di vincere fantastici premi che vanno da un apparecchio televisivo a 21 pollici a motorini ed elettrodomestici vari sino al superpremio, ovvero un’automobile modello Tata nano (simbolo della ricchezza occidentale, un miraggio per la maggior parte degli indiani, sommersi dalle spese per il sostentamento delle loro grandi famiglie con un incredibile numero di figli a carico).
Il motivo di questa iniziativa? Arrestare la crescita incontrollata di uno stato così povero ma così densamente popolato che sfiora i 210 milioni di abitanti. Una lotteria, secondo l’organizzazione sanitaria dello stato del Rajasthan, è l’idea più giusta per arginare questo problema e rafforzerebbe il messaggio veicolato dai tanti manifesti che alcuni anni fa hanno tappezzato le strade di tutto lo stato, i quali affermavano che il numero giusto di figli per ogni famiglia dovrebbe essere uguale a due. Naturalmente il messaggio sarebbe rivolto più che altro alle famiglie più povere.
Questa iniziativa per ridurre le nascite, che colpisce i diritti e il rispetto dei cittadini indiani, ha naturalmente fatto il giro del globo, anche se per questa nazione non è proprio una novità dato che negli anni ’70 la strategia adottata consisteva nell’offrire soldi o anche olio vegetale in cambio della sterilizzazione e addirittura sino ad alcuni anni fa agli uomini veniva donato un fucile se avessero accettato di sottoporsi alla vasectomia.
Cambiano dunque i “premi” ma l’obiettivo è sempre lo stesso: privare le popolazione indiana del libero arbitrio puntando sulla loro debolezza economica recidendo il problema alla radice. Il problema potrebbe essere arginato con un’adeguata educazione sessuale ma il guaio è che l’obiettivo al quale punta il governo è a breve termine: raggiungere le ventunomila sterilizzazioni in un anno. Il tempo stringe, ce la farà l’India a prevaricare i diritti dei suoi cittadini senza che nessuno muova un dito per impedirlo?!