Chi afferma che in Italia le auto siano costrette a viaggiare a passo di lumaca dovrà presto ricredersi e pregare affinché il Bel Paese non decida di uniformare i limiti di velocità a quelli della sorella spagnola, che ha destato scalpore di recente per la nuova iniziativa in materia di automobili.
Il noto quotidiano spagnolo El Mundo ha titolato con orgoglio che Pere Navarro, il presidente della Direzione Generale per il Traffico, ha fissato a 50 chilometri orari il limite da tenere nelle strade a scorrimento veloce, mentre per quanto concerne le strade a senso unico e quelle ad una sola corsia (per senso di marcia), il limite massimo verrà bloccato a soli 30 chilometri orari. Queste decisioni sono state prese nel corso di un importante meeting sulla sicurezza stradale tenutosi a Cordoba.
Ma cosa ha spinto la Spagna a queste drastiche iniziative? La causa dell’abbassamento dei limiti di velocità è da imputarsi alla preoccupazione del governo per il grande aumento del numero (oltre che di feriti) di morti causati dagli incidenti stradali, che nell’ultimo anno sono stati ben 286. La faccenda preoccupante è che per quasi il 50% si tratta di pedoni!
La sicurezza stradale va posta prima di tutto, quindi, secondo Pere Navarro, anche se 30 chilometri orari sono pochi, si deve tener presente che viaggiando a 70 chilometri all’ora nessuno riesce a salvarsi, mentre a 50 chilometri si salvano circa il 50% degli investiti, invece a 30 chilometri il numero delle persone che riescono a salvarsi sono ben il 95%.
Come supporto a questi limiti saranno affiancati cartelli e segnali appositi particolari che avviseranno gli automobilisti che giungeranno in prossimità delle zone a velocità ridotta.
Non è solo la Spagna a considerare questo un ottimo sistema per ridurre gli incidenti automobilistici, anche la Svezia (con Stoccolma) e Chambery in Francia hanno scelto questi nuovi limiti, non solo a favore della vita umana ma anche per aiutare l’ambiente.
Considerando che l’Italia lotta per portare il limite in autostrada da 130 a 150 chilometri orari c’è tanto su cui riflettere.