Se in Italia le ecologiche auto elettriche stentano per vari motivi (tra i quali il prezzo) a prendere piede, vi sono però delle città non europee dove questi mezzi hanno suscitato un interesse molto maggiore di quanto ci si aspettasse, registrando un’approvazione notevole.
Stiamo parlando di Taiwan, città che si appresta a divenire la capitale dei veicoli elettrici, luogo in cui l’energia pulita la farà da padrona.
Si prevede infatti che da qui a 5 anni questi veicoli registreranno un boom di presenze nelle strade cinesi.
Shih Yen-Shiang, il ministro dell’economia cinese, ha infatti svelato questo intento durante la cerimonia di presentazione del progetto per la promozione governativa dei veicoli elettrici nel commercio locale, affermando che, nonostante i prezzi siano più alti rispetto agli altri veicoli alimentati con carburanti nocivi, gli automobilisti potranno affittarli o acquistarli usufruendo del progetto pilota triennale Moea (ovvero Automobili Elettriche Intelligenti Ministero degli Affari economici), che avrà a disposizione una cifra di 72.79 milioni di dollari.
Durante questo periodo i governi dei vari paesi si impegneranno a realizzare le infrastrutture di base, incluse le stazioni nelle quali ricaricare le batterie. L’ampliamento del progetto richiederà circa sei anni, durante i quali la vendita e l’industria dei mezzi a energia elettrica si ingrandirà in maniera notevole.
Vedremo perciò cittadine come Taipei e Taichung divenire le antesignane località basate su trasporti a bassa emissione di sostanze nocive, costruendo circa cento stazioni di ricarica per le auto elettriche. A Taiwan, invece, la Yulon Motor Co. renderà disponibili 60 compatte Tobe M'Car per il leasing e 40 auto monovolume Luxgen. A sua volta il governo della città di Taichung ha intenzione di costruire circa 160 stazioni di ricarica e ha espresso l’intenzione di acquistare 65 veicoli elettrici per il pubblico trasporto.
L’industria elettrica per le auto parlerà dunque la lingua cinese. L’Italia sarà il fanalino di coda?