Chi non ha mai desiderato, multa (meritata?) alla mano, di incolpare qualcun altro in modo, quanto meno, da evitare se non il pagamento della multa, almeno la perdita dei punti della patente o addirittura (nei casi più gravi) la sospensione della patente?!
Senza dubbio è il desiderio che tutti hanno espresso vedendo una stella cadente, ma purtroppo questo non è possibile, o almeno non lo è in modo corretto e legale.
Vi sono infatti dei furbacchioni (o presunti tali) che sono riusciti nell’intento di salvare i punti e la stessa patente, dando le colpe a un familiare al quale evidentemente non importava affatto di non aver più la possibilità di guidare. Come mai questo disinteresse alla guida? Semplicemente perché, in ogni caso, queste persone “sacrificate” non guidano da molti anni!
Ebbene si, la polizia e i carabinieri di molte regioni (prime fra tutti la Toscana, da un recente rilevamento) hanno scoperto che alla guida di auto di grossa cilindrata, che sfrecciavano come fossero auto di Formula 1, si trovavano vecchietti di età compresa tra gli 80 e i 90 anni. Questo è quello che risultava dai dati rilevati dagli autovelox sparsi lungo le strade del territorio.
La faccenda è quanto meno dubbia. I numeri parlano di circa ventiduemila superamenti dei limiti di velocità, solamente negli ultimi tre anni, nel tratto Firenze Pisa Livorno, superamenti di un certo livello, che vanno dai 50 chilometri orari sino ai 90.
Che gli anziani sempre giovani abbiano scoperto un elisir di lunga vita nelle alte velocità?!
Studiando più a fondo la faccenda è risultato che, nonostante al pagamento della multa abbiano provveduto gli arzilli automobilisti in tarda età, dichiarandosi alla guida del mezzo multato, in realtà come è facile immaginare al volante si trovavano i figli o i parenti stretti di tali persone.
I potenziali furbetti sono avvisati, sono in arrivo controlli più rigorosi, come è accaduto durante una grossa nevicata sulla strada provinciale vicarese, mentre si è notato un automobilista intento a spostare con procedure non a norma di legge la propria vettura (un lussuoso fuoristrada) mentre trasportava un’auto da corsa su un carrello. Pur affermando che il mezzo era di proprietà di un arzillo novantenne, alla fine ha dovuto ammettere la verità: l’auto la usava lui.
Evviva la sincerità.