La legge sulle semplificazioni che in questi giorni sta rimettendo ordine nel nostro ordinamento in questi giorni ha apportato delle modifiche ad un decreto che in realtà non aveva mai avuto abolito.

Ci si riferisce all’emendamento, passato poi in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati e che riguarda la validità del contrassegno per gli invalidi estesa a tutto il territorio italiano.

Ma non serviva la fiducia e il decreto del ministero per le Infrastrutture, infatti tutti erano a conoscenza della validità del pass. Il Codice della Strada l’aveva già stabilito nel 1996 con l'articolo 381.
Forse i deputati però in tutti questi anni erano distratti e non ne avevano mai sentito parlare. O, più probabilmente, dato che il suddetto articolo è stato da loro citato nell’emendamento che hanno approvato (facendolo diventare comma 2-bis dell'articolo 4 della stessa norma), si è trattato solo di un equivoco all’italiana.

In effetti esiste un problema per il contrassegno degli invalidi, al punto da aver dato luogo negli anni a diverse interrogazioni del parlamento. Il guaio è che chi si reca all’estero ed espone il contrassegno che da noi è valido in tutto il territorio, possiede un pass totalmente inutile per gli altri paesi. Il motivo è da ricercare nel formato del pass, che non rispetta la normativa europea, quindi è fuorilegge. Ed ecco che si trovano molti casi di disabili multati da poliziotti stranieri.

La colpa è da attribuire alla legge sulla privacy, che da noi ha per lungo tempo impedito che il contrassegno contenesse tutti i dati del disabile, dal nome sino alla fotografia. Ma questa difficoltà è in via di risoluzione, poiché il Codice della Strada ha introdotto già delle modifiche alla legge sulla privacy, e si è mosso anche il ministero delle Infrastrutture, il quale ha scritto il regolamento che permetterà di stampare i nuovi pass, stavolta conformi al modello della nostra Europa.